Nel mondo classico, l’oscurità in cui precipita l’umanità viene rischiarata dall’azione di Prometeo (colui che vede prima).

Le gesta del titano e in particolare l’audacia con la quale, entrando a casa degli dei, ruba il fuoco con l’intenzione di restituirlo all’umanità sono il gesto, il simbolo, l’emozione che accompagna la scelta e che si fa azione concreta, si rende schieramento amorevole dalla parte degli umani, considerati come figli da proteggere dall’oscurità, a cui restituire il calore, la fiamma, la speranza, l’illuminazione della conoscenza.

Prometeo ricorda la figura del padre, la scelta di agire, la determinazione, la lucidità di chi sa vedere prima ciò che accadrà dopo.

L’archetipo del genitore che vede e provvede affinché le risorse possano essere mantenute attive e produce benessere e sostentamento del corpo e dell’anima.

L’essere umano non sarà più solo perché il padre gli avrà conferito il potere e l’energia del fuoco, simbolicamente la conoscenza, il progresso, l’evoluzione.

Il rischio, in una società inconsapevole è sentirsi orfani di quel fuoco.

La fiamma donata da Prometeo dovrà essere ancor più protetta, attraverso un risveglio di coscienza e senso di responsabilità personale e collettiva.

Il Prometeo che vive dentro ciascuno di noi avrà il compito di tentare di riportare luce laddove è stata tolta, di portare consapevolezza e cambiamento attraverso azioni rivolte ad un’evoluzione di sé e di chi ci è più prossimo.

Come un effetto a cascata che possa instillare nell’animo di ciascuno germogli di crescita e immagini foriere di nuovi equilibri.

Prometeo non si accontenta di sopravvivere. Il gigante desidera la felicità e la vita per sé e per gli altri.

Floriana Terranova