Si può osservare il mondo dalla prospettiva del mare.
Non è né bello né brutto.
Forse un po’ lontano e per questo lo si può vedere meglio.

Sott’acqua i suoni di fuori arrivano lontani.
Se abituati gli occhi rimangono aperti senza bruciare troppo.
Mettendo resistenza si arriva in porto.
Mettendo flessibilità si arriva vivi.

E sulla battigia ogni cosa è restituita…anche ciò che sembrava perduto o dimenticato.

Nell’abisso dell’anima, quando si nuota fendendo la propria oscurità, dentro il mare così come dentro la vita, il momento dell’incontro con se stessi avviene lontano dal mondo fuori eppure completamente immersi nel mondo di fuori.
Un po’ come lo scafo della nave, un po’ fuori un po’ sotto…una doppia prospettiva a confine tra il visibile e l’invisibile, tra il galleggiare e l’avanzare.
E non c’è giusto o sbagliato, solo la capacità di comprendere quando l’onda è buona per riposare, quando ammainare le vele e aspettare, quando alimentare il motore.


Floriana Terranova

2 risposte a “Vivere tra onde e riflessi interiori”

  1. Avatar Daniela notarianni
    Daniela notarianni

    Grazie Floriana, questa lettura mi ha particolarmente colpito, anche perché ho scritto un pensiero molto simile a quella scritta da te, sulle onde che prima portano via, ma poi restituiscono

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    1. Grazie Daniela, si è proprio così, nell’incessante movimento della vita

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