Maggiormente conosciuto per l’equazione dell’ansia, Salkovskis realizza una disamina accurata su quali fattori incidono sullo sviluppo di vissuti ansiogeni, nonché quali possano essere i maggiori ostacoli nella regressione del sintomo stesso.

In particolare vengono isolati 4 fattori determinanti: gravità, probabilità, tollerabilità e rimediabilità. L’ansia sarebbe frutto della seguente equazione:

ANSIA = Gravità X Probabilità / Tollerabilità X Rimediabilità

Il vissuto d’ansia è dato dalla percezione della gravità dell’evento moltiplicato la probabilità che esso si presenti realmente. Tale pensiero inoltre è in rapporto alla capacità di sentirsi in grado non solo di tollerare l’accadimento ma anche di poter rimediare e reagire in qualche modo.

Se consideriamo questi 4 elementi come porticine d’accesso al vissuto emotivo individuiamo quella più difettosa. Su questa sarà possibile intervenire, irrobustendola o levigandola, realizzando ciò che è in nostro potere per trasformare il vissuto.

Frequentemente la difficoltà maggiore sembra essere esperita sul tema della tollerabilità e rimediabilità. Ossia su quanto ognuno di noi è realmente in grado di garantire tolleranza verso la frustrazione e mantenere una percezione di autoefficacia in grado di attivarci adeguatamente in ogni circostanza.

In questo senso si evince l’urgenza di un duplice lavoro. Uno è su quelle che Winnicott definì le frustrazioni ottimali dei primi anni di vita. L’altro è su un rinnovato senso di fiducia incondizionata su di sè e sulle proprie risorse interne ed esterne, come mise in evidenza Bandura.

In questo scenario, avere una visione nitida sul da farsi genera maggiore speranza e senso di responsabilità, qualità fondamentali in un processo trasformativo.

Floriana Terranova

Una replica a “L’equazione dell’ansia”

  1. […] [1] Vedi articolo “L’equazione dell’ansia” […]

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